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LETTER OF PROTEST FROM KING FRANCIS I OF THE TWO SICILIES TO KING FERDINAND VII OF SPAIN
[Archives of the Ministry of Foreign Affairs, Madrid, Historical Section, Box number 2036] Signore Mio Fratello, Cugino, Cognato, e Genero. Un sentimento di delicatezza, che Mi animerà sempre per tutto ciò, che deriva da Vostra Maestà, Mi ba trattenuto finora dal richiamare la Sua attenzione sopra una questione, che interessa particolarmente la Mia discendenza maschile: ma le più mature riflessioni avendomi fatto conoscere che Io non poteva ricusarmi ai doveri, che m'impongono la Mia coscienza, e i diritti che appartengono alla Mia posterita, Mi apro alla Maestà Vostra con quella effusione di cuore, che corrisponde alla Nostra intima amicicía, ed ai moltiplici vincoli di sangue, che così strettamente Ci uniscono. Io non posso essere indifferente alla rivocazione della legge promulgata nel 1713 da Filippo V, Nostro Bisavolo, per la successione al Trono di Spagna. Mi astengo di farle parola delle conseguenze gravissime che un tal atto può produrre per la tranquillità e della Spagna e dell'europa tutta; è questo un oggetto dipendente intieramente dall'alta saggezza di Vostra Maestà, e dalla Sua Somma previdenza , son pero costretto di osservarle, che questo atto ferisce ed anulla i diritti della suddetta Mia discendenza, perché la priva dell'eventuale successione al Trono di Spagna che dalla precitata legge di Filippo V l'era stata assicurata, non mi dissimulo in questa occasione che tali diritti sono per ora remoti, per essere ed Io, ed i Miei figli preceduti da altri che sono al noi poziori: convengo che questi secondo ogni apparenza saran per moltiplicarsi; ed aggiungo col più vivo sentimento di affetto che i Miei voti all'altissimo sono e saranno sempre che l'Augusta posterita di Vostra Maestà voglia perpetuarsi all'infinito da Maschio in Maschio; ma non è meno vero, che questo stato dì cose, e gli stessi Miei sinceri voti non avrebbero recato veruna alterazione a'diritti eventuali anzidetti, se non avesse avuto luogo la rivocazione della precitata Legge di Successione. questo cenno, lo spero, fara conoscere a Vostra Maestà, che non Mi li affatto permesso di negligere questo importante interesse quando anche potessi averne la volonta. Desiderando quindi provvedere, per quanto Mi sia possibile, a che la Mia posterita maschile conservi indenni quelle ragioni, che dal nostro augusto bisavolo l'erano state tramandate, e volendo anche in questo incontro non allontanarmi da' quei principi, che regolar debbono i rapporti di due famiglie, unite per una origine comune, le quali per l'accordo de' loro interessi, e de' loro sentimenti non debbon formarne che una sola, ho creduto di dover preferire ad una solenne protesta una semplice riserva di ragioni da farsi nella maniera la più amichevole e confidenziale. Essendomi appigliato a tal partito a mi cotesto Mio Incaricato di Affari darà la conveniente esecuzione; Mi fo il dovere d'informarne direttamente Vostra Maestà nella dolce speranza che trattandosi di una misura, che Mi piace di riguardare come non ancora definitivamente perfezionata, sarà Vostra Maestà per dare nella Sua Saggezza que'provvedimenti, che Le saran dettati dalla Sua giustizia, e vorrà riconoscere in questa Mia ingenua manifestazione una nuova riprova dell'invariabile allacciamento e della costante cordialissima amicizia, con cui sono. Dì Vostra Maestà Affezzionatissimo Fratello, Cugino, Cognato e Socero. FRANCESCO Nàpoli 10 Settembre 1830." |
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